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Dichiarazione non finanziaria (DNF) delle PMI orientata agli obiettivi ESG (Environmental, Social, Governance ) cioè a temi ambientali, sociali e di governance)

L’informativa non finanziaria d’impresa sta acquisendo una sempre maggiore rilevanza anche su base volontaria per effetto della rendicontazione obbligatoria prevista dal Decreto Legislativo 254/2016, alla quale si orienta la policy di sostenibilità delle PMI e che di fatto investe trasversalmente la compliance aziendale rispetto più e diversi obblighi normativi.

In particolare, il D. Lgs n. 254/2016 recepisce nell’ordinamento italiano la direttiva comunitaria 2014/95/EU, conclamando di fatto la rilevanza della diversity information. L’art. 1, punto 1), paragrafo 1, prevede che i soggetti interessati devono redigere e pubblicare la Dichiarazione non finanziaria, DNF, individuale o consolidata, contenente “almeno” informazioni relative ai diritti umani, ai temi ambientali e sociali, al personale e alla lotta contro la corruzione.

Per approfondire dello stesso autore ti consigliamo l’e-book  Rendicontazione non finanziaria e modello di  business Dostenibile delle PMI

Le informazioni devono essere organizzate e predisposte in due sezioni:

  • la prima sezione descrive il modello aziendale, i principali rischi, le prassi aziendali e i risultati conseguiti, e più in generale le strategie aziendali;
  • la seconda sezione esplicita gli impatti dell’attività dell’impresa relativamente agli ambiti socio-ambientali.

In particolare, l’impresa deve effettuare un’attenta analisi e valutazione delle informazioni che devono essere considerate e contenute all’interno della DNF, nel rispetto di quanto previsto dall’art. 3, comma 1, del citato decreto; nello specifico:

  1. il modello aziendale di gestione e organizzazione delle attività dell’impresa, ivi inclusi i modelli di organizzazione e di gestione eventualmente adottati ai sensi dell’art. 6, comma 1, lett. a) del D.lgs. 231/2001;
  2. le politiche praticate dall’impresa, comprese quelle di dovuta diligenza;
  3. i risultati conseguiti tramite di esse e i relativi indicatori fondamentali di prestazione di carattere non finanziario;
  4. i principali rischi, generati o subiti, connessi ai suddetti temi e che derivano dalle attività di impresa, dai suoi prodotti, servizi o rapporti commerciali, incluse, ove opportuno, le catene di fornitura e subappalto;
  5. gli indicatori fondamentali di prestazione di carattere non finanziario pertinenti per l’attività specifica dell’impresa.

Il medesimo Decreto prevede l’adozione di due modalità di presentazione della DNF:

  • la prima consiste nel presentare la DNF all’interno della relazione sulla gestione, in un’apposita sezione denominata “dichiarazione non finanziaria”;
  • Inoltre, l’art. 3, comma 7, esplicita la responsabilità in capo agli amministratori di garantire che la relazione sia redatta e pubblicata in conformità ai contenuti previsti dal citato decreto ed in capo al collegio sindacale e ai revisori, distintamente, per il controllo interno ed esterno.

    A bene vedere, i controlli interni ed esterni, e le responsabilità del Board, sono il risultato di interventi e proposte volte a privilegiare politiche d’impresa ispirate ai criteri Environmental (E), Social (S), Governance (G) secondo un’unica parola chiave: la trasparenza dell’informativa che privilegia lo sviluppo sostenibile nel lungo termine delle PMI quotate e non. Invero, la sostenibilità tocca più temi in modo traversale e complementare. A riprova, i contenuti della Comunicazione della Commissione UE dello scorso 18 maggio in materia di business taxtion, evidenziano la rilevanza della stessa fiscalità come presupposto dei criteri ESG secondo la ratio di fondo per la quale: le entrate tributarie costituiscono il fondamento della finanza pubblica, senza la quale è pressoché impensabile raggiungere i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile individuali dall’Agenza 2030.

    Leggi anche l’articolo completo sul sito della Revisione Legale La Dichiarazione non finanziaria (DNF) delle PMI: controllo interno ed esterno a cura di sindaci e revisori, governance e business taxtion

    la seconda prevede la presentazione della dichiarazione in forma autonoma, rispetto alla relazione sulla gestione.

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