La rivalutazione degli asset d’ impresa, costituisce una deroga espressa ai criteri di valutazione ordinari previsti dall’art. 2426 c.c. e dai principi contabili, che consente l’iscrizione in bilancio a valori superiori a quelli storici, nel rispetto dell’articolo 11, Legge n. 342/2000. La citata disposizione individua il tetto massimo (con attenzione al principio di prudenza), secondo cui, i valori iscritti in bilancio a seguito della rivalutazione non devono, in alcun caso, superare il relativo “valore corrente”, identificato in forza delle quotazioni rilevate nei mercati regolamentati, nonché il “valore d’uso” in ragione della consistenza, capacità produttiva ed effettiva possibilità economica di utilizzazione del bene nell’impresa[1].
Cenni agli interventi legislativi emergenziali.
In più occasioni il legislatore è intervenuto dettando leggi speciali, ed anche in periodo emergenziale, sono state introdotte diverse disposizioni volte a consentire e ad agevolare la rivalutazione delle immobilizzazioni.
Si può leggere il commento per intero al link https://www.larevisionelegale.it/2021/03/29/la-rivalutazione-degli-asset-dimpresa-overview-per-il-controllo-sui-bilanci-2020/